UNA "VOCE" SCORDATA: FACITE AMMUINA
Il Mattino del 2 ottobre 1994 In un articolo di fondo intitolato "Tra i Borboni e Pancho Villa", (in corretto italiano si dice i Borbone) apparso stamane sulla "Voce", Marco Vitale, per impostare il suo pezzo dice di aver felicemente trovato un brano del regolamento della Marina Napoletana in cui si definisce una manovra chiamata "Facite ammuina".
Esso recita così: All'ordine "Facite ammuina": tutti chilli che stanno a prora vann'a poppa e chilli che stann'a poppa vann'a prora; chilli che stann'a dritta vanno a sinistra e chilli che stanno a sinistra vann'a dritta; tutti chilli che stanno abbiscio vann'n coppa e chilli che stann'n coppa vanno abbiscio ecc.ecc. Vitale avrebbe trovato questo esilarante regolamento nella rivista Politica e Mezzogiorno dell'ottobre-dicembre 1993. Quest'ultimo particolare rende ancor più penoso accorgersi che, non solo Vitale, ma anche i redattori di una rivista che dovrebbe aiutare il mezzogiorno a ritrovare una sua identità positiva e non inesorabilmente negativa, non hanno esitato a dare per buona una simile mostruosità. Un soggetto dotato di intelligenza e soprattutto di media cultura non può, a parer mio, accettare senza la minima verifica che in un regolamento di quella che fu la terza marina d'Europa vi possano essere delle disposizioni così assurde e per di più scritte in dialetto. Ma questo vuol dire che l'aspetto folcloristico, deleterio e devastante per intere generazioni di meridionali, su quella che è stata la loro storia, operato con certosina applicazione dalla storiografia risorgimentale, quella scritta dai vincitori, per intendersi, è riuscito nel suo intento. Non esiste nei regolamenti a stampa della Real Marina Napoletana, usciti uno nel 1818 ed uno nel 1823, una simile mostruosità. Vitale ha citato, forse per un inconscio senso di incredulità, del quale gli voglio far credito, un sedicente articolo 27, capitolo XIX, n?266, anno 1841. Tutto ciò non è mai esistito. Ma rimane in piedi l'amara riflessione di tutto quello che si è scritto e raccontato per più di un secolo sui meridionali e sulla loro storia fino a farli sentire geneticamente mariuoli, lazzari, imbroglioni e chi ne ha più ne metta. Per i curiosi racconterò brevemente come quella leggenda del "facite ammuina" è stata messa in giro. Uno degli ufficiali napoletani, Federico Cafiero (1807/1889), pessimo elemento la cui macchietta incarnò per molto la napoletanità cara ai settentrionali, quella volgare e deteriore, passato armi e bagagli con i piemontesi, si trovava a bordo della sua nave, e insieme a tutto l'equipaggio si era messo a schiacciare un pisolino. Un ammiraglio piemontese osservò la nave praticamente abbandonata con tutto l'equipaggio stravaccante e dormiente e per punizione mise agli arresti il comandante. Questi, ritornato a bordo, non pensò di meglio che di dettare alcune regole di comportamento ai suoi marinai per evitare che il suo riposo fosse turbato ancora una volta da un pedante ammiraglio piemontese. Tempo fa Giuliano Ferrara su Epoca tratteggiò la figura di Cirino Pomicino con un titolone "Pomicino l'ultimo dei Borboni". Si scusò poi adducendo che era l'unico paragone che gli fosse venuto in mente. I Borbone hanno regnato molto meglio di quanto la cosiddetta Storia ufficiale ha voluto far apparire, ma soprattutto non hanno rubato mai nulla ed hanno regnato su di un popolo per più di un secolo e mezzo condividendone il pur lento progresso ed anche i destini, perchè paradossalmente quel popolo con l'unità ha terminato di avere una dignità ed una memoria storica e si è ridotto ad un pezzo di folklore per di più spesso mai esistito.
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